Ciao a tutti.
Avevo concluso il 2016 podistico con la “Maratonina della Città murata” di Cittadella, completata in modo molto difficoltoso a causa di un dolore al polpaccio. D’altronde è normale che ciò avvenga quando non ci si allena regolarmente per quindici giorni e poi si partecipa a una gara correndo come se ci si fosse sempre allenati, no?
Da quel giorno non avevo più indossato le scarpe da corsa e stamattina ho voluto cominciare proprio da una corsa.
Il risultato non è stato granché, come testimonia il rapporto cronometrico del fido Garmin (con tanto di pause evidenziate) però l’importante è stato cominciare con il passo, pardon, con il piede giusto. Durante la corsa, tra qualche massaggio al polpaccio ancora leggermente dolorante e qualche foto, ho riflettuto un po’ sull’anno appena passato e pensando alle varie partecipazioni ai corsi una parola ha continuato a rimbalzarmi in testa:
Disciplina
L’ho ripetuta più volte perché mi sono accorto che ne ho bisogno; ho troppi pensieri che cercano di prevalere gli uni sugli altri e questo crea molta confusione nella mia testa, malgrado due neuroni solo! Ne ho bisogno per il lavoro, famiglia, il tempo libero, per me e per gli altri.
Ovviamente, la mia mente musicalmente bacata (e forse non solo quello) ha scovato tra i suoi archivi il ritornello di una canzone di Joe Jackson dal titolo omonimo che recita così:
Discipline can stop my hunger
Discipline can quench my thirst
Discipline can make me stronger
If it doesn’t kill me first
Il che significa che deve fortificarmi senza uccidermi, quindi non deve diventare un ossessione. Per questo motivo la parola d’ordine di quest’anno è
Disciplina, ma con giudizio!
Vi auguro un gioioso, spensierato, proficuo, sereno 2017. Altro?
Alla prossima.