Ciao a tutti.
Purtroppo la Rete (quella con la R maiuscola, InteRnet) ha abbandonato la nostra casa per oltre una settimana e solo oggi sono riuscito a ripristinare le comunicazioni; adesso sono tornato e quindi riprendo a raccontarvi il mio viaggio fantastico attraverso l’Italia con le corse fatte da solo o assieme ai miei compagni corsari di QD6.
Con i km percorsi fino a stamattina, dove abbiamo ritrovato un Caveo in recupero da un affaticamento muscolare post Pitti Immagine Uomo che comprendeva soprattutto quelli della bocca sono arrivato fino a Goro, nel bel mezzo del Parco del Delta del Po.
Il viaggio ha attraversato Pontelongo, Cavarzere, Cona, Adria e Porto Tolle, paesi che avevo solo sentito nominare e che vidi la prima volta all’età di dieci anni in una trasferta in treno fino a Cavarzere per seguire mio fratello giocare a basket. La seconda volta invece che venni in “contatto” con quei posti fu durante il servizio militare quando diversi commilitoni provenivano da lì e io cercavo in tutti i modi di far concedere loro un permesso per tornare a casa visto che per loro la permanenza alla caserma di Malcontenta era paragonabile alla vita su un altro pianeta.
Ragazzi semplici, abituati a lavorare da quando erano in età scolare e che malgrado il servizio militare per loro fosse una vacanza sentivano la nostalgia di casa.
Vi racconto un episodio che non dimenticherà mai: durante un cambio della guardia un commilitone mi raccontò la sua invidia nei miei confronti in quanto persona “studiata”, uno cioè che aveva avuto la possibilità di studiare fino al diploma; lui invece aveva “concluso” il suo ciclo scolastico dopo la terza media e poi lavorato come muratore nell’impresa di suo padre fino al giorno prima di partire per la leva e che il giorno dopo il congedo sarebbe tornato a lavorare lì. Quel giorno mi sentii molto fortunato rispetto a lui ma anche a molti altri commilitoni; durante il servizio militare ho scoperto un mondo che pensavo non esistesse.
Ok, adesso lasciamo i sentimentalismi e gli amarcord per salutarvi e darvi l’arrivederci alla prossima tappa.
Alla prossima.