Running in the Park in New York City

Ciao a tutti.

Nell’ultimo post “A day at the races, without the Queen” ho scritto che il cronometro si era spento prima di arrivare a casa e quindi non sapevo perfettamente quanta strada avevo percorso; visto che dovevo ricaricarlo ho approfittato per collegarlo al computer e sincronizzarlo con Garmin Connect, l’applicazione per archiviare l’attività registrata sul GPS da corsa.

Scorrendo le attività, tra le tante “Spinea – Corsa” è apparsa “New York City – Corsa”: ho cliccato immediatamente sul link e mi sono ritrovato in Central Park!

Mi è subito tornato in mente quando a giugno sono stato con la famiglia a New York e, da bravo runner, mi sono regalato una corsa proprio lì. Correre in quel luogo per me è qualcosa di magico: un polmone verde al centro di Manhattan, dove il tempo sembra fermarsi e il rumore della città viene silenziato della tranquillità di quella distesa verde.

Le persone che frequentano il parco al mattino sono le più disparate: chi dorme beatamente su una panchina, chi legge il giornale o armeggia con il tablet comodamente sdraiato sull’erba, chi fa esercizi yoga o il saluto al sole, chi corre in bicicletta o chi semplicemente cammina.

Ma soprattutto ci sono… runner!

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La statua di Fred Lebow a Central Park

Ognuno con il suo passo, più o meno veloce, solo o in compagnia, si percorre “The Loop”, un circuito di circa 6 miglia (siamo negli Stati Uniti, circa 10 km). Come tutti gli altri ho fatto il mio giro e lungo la strada ho incontrato una persona che per me ha significato molto, anche se non l’ho mai conosciuto di persona: Fred Lebow, l’inventore della Maratona di New York.

Ho avuto la fortuna, grazie a un amico che di professione organizza eventi podistici, di correre quella Maratona nel lontano 1993; è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Dovevo correrla l’anno precedente e avevo già tutto pronto per partire quando purtroppo mio padre morì improvvisamente e dovetti rinunciare.

Fortunatamente riuscii a rinviare la partecipazione all’anno successivo e raggiunsi New York con mamma, fratello, sorella (e suo moroso) al seguito.

Quando entrai in Central Park ero stremato perchè non ero molto allenato però il pubblico che gridava “ALMOST THERE! ALMOST THERE!” e lo speaker che ricordava a tutti i runner che stavano per scoccare le quattro ore di corsa mi spinsero fino al traguardo , posto vicino al “Tavern on the Green”.

Arrivai ridendo e piangendo allo stesso tempo: ridendo per la gioia di aver finito la corsa sotto le 4 ore (3h59m45s) e piangendo pensando a mio padre, che mi guardava di lassù e che nel 1991 mi dava del matto quando decisi di correre la mia prima maratona a Venezia senza alcun allenamento.

A distanza di tanti anni da quella corsa ritrovarmi di nuovo a correre in Central Park mi ha fatto correre “leggero” perché la mia testa andava indietro nel tempo mentre i miei occhi guardavano verso il cielo.

Alla prossima.

6 thoughts on “Running in the Park in New York City

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