
Ciao a tutti.
Lo scorso weekend sono stato in Friuli e ho colto l’occasione per visitare un luogo per me particolare: il sacrario militare di Redipuglia.
E’ un luogo incredibile per la sua maestosità architettonica, tipica del periodo fascista ma anche per il silenzio che lo circonda, interrotto solo da qualche cinguettio; un luogo che emana una sensazione di “tranquillità” che stride pensando che le persone sepolte in quel cimitero sono morte in mezzo ad un frastuono assordante fatto da colpi di fucile, esplosioni di bombe o raffiche di mitra.
Salendo i gradini che portavano alla sommità del monumento mi sono fermato per fare qualche fotografia e un signore, incuriosito della mia prospettiva, mi ha fermato per suggerire un’angolazione diversa; da lì è nata spontanea una riflessione comune sullo scopo di un monumento del genere e cioè quello di celebrare il sacrificio di tante vite umane per un ideale di libertà ed appartenenza alla propria Patria.
Insieme però abbiamo amaramente convenuto che forse questo sacrificio è stato vano pensando a quanti oggi sembrano non identificarsi nella nazione per la quale i soldati che riposano a Redipuglia hanno dato la vita; è più facile sentirsi “uniti” in occasione di eventi sportivi o – per fortuna almeno – calamità naturali; una visita qui sarebbe molto istruttiva per tutti coloro che si lamentano dello “Stato”e lo considerano un’entità astratta e lontana anziché sentirsi parte integrante di esso.
Mi rimane impressa la parola “Presente” ripetuta ossessivamente, a ricordare che chi è sepolto a Redipuglia ha risposto in quel modo alla richiesta di aiuto da parte di quegli Italiani che desideravano esserlo anche politicamente.
Sono andato a Redipuglia per non dimenticare, mai.
Alla prossima.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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