FUNSide – Sport: Sensazioni di primavera

Ciao a tutti.

Giovedì scorso mi trovavo a Riccione per motivi di lavoro ma mi ero portato l’abbigliamento da corsa perché speravo di riuscire a ritagliarmi del tempo per fare una corsa.

La giornata è stata intensa e purtroppo era arrivata sera senza che riuscissi a mettere la testa fuori dall’edificio dove stavo lavorando; a sollievo da una giornata così intensa la cena in compagnia dei miei colleghi era stata divertente ma l’ora tarda  e la nebbia fitta mi invitava più a rimanere a letto che alzarmi presto per correre.

Così prima di coricarmi ho tirato su le persiane per vedere la mattina successiva se l’arrivo della primavera mi avrebbe permesso di correre.

Intorno alle 7 il sole ha rotto il muro di nebbia che gli impediva di illuminare la spiaggia e io mi sono svegliato: dalla mia finestra al quinto piano dell’albergo potevo ammirare il mare che tranquillamente lambiva la spiaggia e dopo aver visto un pazzo che in costume da bagno correva sulla sabbia mi sono vestito e sono uscito anch’io.

A differenza dell’impavido runner visto dalla finestra  Il mio abbigliamento era più consono alla stagione invernale che primaverile anche perché l’aria era molto umida e infatti dopo qualche centinaio di metri mi sono reso conto che forse mi ero bardato più che vestito e ho aperto un po’ il mio wind-stopper per rinfrescarmi un po’.

Correre per il lungomare di Riccione mi ha regalato sensazioni bellissime. La pavimentazione ondeggiante ricordava quella della spiaggia di Rio de Janeiro, avevo il sole in fronte che mi riscaldava e alla mia sinistra potevo osservare il lento risveglio dl letargo invernale di tutti gli stabilimenti balneari della città che si stava preparando alla prossima stagione estiva.

Ma la cosa più bella era l’aria; anche se sono “Mestrepolitano” e non Veneziano DOC sento forte la mia appartenenza a Venezia, il richiamo del mare e mi piace il suo odore, soprattutto lontano dalla stagione estiva quando secondo me è “vero”.

Mi sono reso conto finché correvo che avevo stampato in faccia quel sorriso un po’ ebete di chi sta assaporando un momento piacevole quasi con stupore, come se fossi sorpreso di ritrovarmi in quel momento in quel luogo; ho guardato allora l’orologio che avevo con me solo per misurare la distanza per la mia tabella kilometrica e visto il poco tempo a disposizione dopo circa venti minuti ho fatto dietrofront e ho fatto qualche ripetuta tornando indietro.

Rientrato in camera il sole era abbastanza alto e allora ho scattato poche fotografie (eh, sì, avevo anche qui la reflex…) giusto per fissare nella mia mente e per condividere con voi questa splendida mattina di primavera.

Prima di salutarvi una piccola considerazione di carattere professionale: per quanto qualche volta ci si possa lamentare dei commercianti in genere devo riconoscere loro il coraggio che hanno perché come i contadini seminano d’inverno sperando che il bel tempo permetta loro di raccogliere d’estate i frutti della loro fatica, loro scommettono sulla bella stagione e si ritrovano in questo periodo per preparare la spiaggia, i locali, gli stabilimenti nella speranza che lo stesso bel tempo dei contadini gli porti turisti e profitto. 

Alla prossima.

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