
Ciao a tutti.
Durante le vacanze ci si può permettere di dedicare più tempo del solito alla lettura e quindi oggi vi propongo la mia recensione di questo libro:
Storie di Coraggio, di Oscar Farinetti e Shigeru Hayashi
In questo libro sono riportate le interviste fatte a 12 “grandi italiani del vino”, come li definisce Farinetti. La mia opinione è dietro a questo libro ci sia le volontà di ri-proporre un modello economico, sociale e culturale per l’Italia o meglio, usando un termine di Farinetti, per un “Nuovo Rinascimento Italiano”.
Vengono descritti gli incontri con questi personaggi che hanno fatto la storia del vino o che la stanno continuando con le loro produzioni, dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Incontri informali, come informale è la stesura del libro; infatti leggendolo ti sembra di essere partecipe di queste chiacchierate dove si parla soprattutto di vino ma anche di vita, politica, famiglia, tradizione ed innovazione.
Tutti i “vignaioli” incontrati difendono appassionatamente il loro vino e il loro territorio, ben sapendo che il territorio è l’unico partner che da senza chiedere nulla in cambio e quindi deve essere sempre rispettato.
Durante queste interviste-chiacchierate gli autori e i produttori di vino assaggiano quattro bottiglie di vini provenienti da diverse parti d’italia più una proposta dal produttore intervistato; dietro ad ogni bottiglia c’è una storia diversa, a volte curiosa a volte anche triste ma sempre “appassionata”.
Questi cinque vini vengono “descritti da Shigeru Hayashi, forse il più grande conoscitore di vini italiani, malgrado sia Giapponese. E’ bello il contrasto tra Farinetti, molto espansivo e Hayashi, l’esatto contrario in quanto riservato e timido (così timido che è difficilissimo trovare qualche notizia su di lui in rete…); solo quando descrive il vino però sale in cattedra e non ha paura di esprimere i suoi giudizi con accostamenti a volte anche un po’ azzardati vista la sua natura molto riservata.
E’ un piacere leggere questo libro perchè ti fa venire voglia di bere il vino in modo quasi religioso, assaporando ogni sorso; inoltre i luoghi descritti in questo viaggio “dalle Alpi all’Etna” in una settimana ti fa venire altrettanta voglia di visitarli per scoprire se esistono davvero o sono favole.
Ho voluto inserire questo libro nella categoria “PROSide” perchè parla di un’Italia che lavora e che vuole riscattarsi, portando in giro per il mondo il vero “Made in Italy”; fa sorridere che per alcuni di loro la delocalizzazione significhi comprare un terreno o una vigna vicina e coltivarla, a differenza di molti imprenditori che portano la produzione all’estero per poi appiccicare il marchio “Made in Italy” solo alla fine della filiera produttiva.
La storia di Farinetti poi è la storia di un uomo di successo che alla base ha comunque una consapevolezza delle potenzialità del proprio paese e dell’importanza dei numeri; non per niente una delle domande che viene rivolta ai suoi intervistati riguarda il numero di vendemmie e i numeri relativi alla propria attività, con un occhio attento quindi al lato “imprenditoriale” del vino.
Vale la pena di leggerlo a mio avviso anche solo per pensare parafrasando Gene Wilder che “si può fare” inteso come ri-costruire un’Italia migliore partendo proprio dal nostro territorio.
Alla prossima.
Grandeeeee Liuc!!!
BUON 2014 !!!!!
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