Ciao a tutti.
Più o meno così iniziava il primo film della saga di “Star Wars“, una serie di film di fantascienza della quale sono appassionatissimo.
Più o meno tanti anni fa mi cimentavo per la seconda volta con una maratona ma avevo scelto di farlo in una città che ancora oggi rappresenta per me una galassia diversa da tutte le altre città del mondo: New York. In quell’occasione migliorai il mio personale di circa 12 minuti e scesi sotto il muro delle 4 ore… 3h59m24s! In quel tempo però non esisteva la misurazione con il “real time” ma il cronometro partiva per tutti allo sparo iniziale e si fermava solo quando passavi sotto il traguardo e si chiamava appunto “Gun Time”.
L’anno in questione era il 1993 ed io avevo 30 anni e avevo pensato per il mio 50esimo compleanno di farmi un regalo speciale e correre quella maratona una seconda volta ma purtroppo ho dovuto rinunciare visti i prezzi non proprio abbordabili.
Ho scoperto però poco tempo fa che qualcun altro ha ricevuto quel regalo che avevo pensato per me: vi ricordate l’avvocato che mi ha usato come “personal pacer” durante la Venice Marathon del 2011? Ebbene anche suo marito quest’anno ha compiuto 50 anni e ha ricevuto come regalo il pettorale per la New York City Marathon e ovviamente anche lei lo ha accompagnato e corso insieme la maratona.
Tanto per cambiare anche qui ha battuto (a distanza) il mio tempo della maratona di 20 anni fa perchè lei ha finito in 3h55m48s; questa volta però è stata ancora più brava di due anni fa perché non aveva una lepre come me a tirarla…
Ho scritto questo post perchè quando Nicoletta (l’avvocato) mi ha scritto che avrebbe partecipato a quella maratona mi ha fatto piacere ricordare quella gara “unica” sia come corsa che come esperienza; adesso però come promesso lascio a lei tutto lo spazio che vuole perché lei descriva le sue sensazioni.
Alla prossima.