PROSide – Books: Ai lavoratori, di Adriano Olivetti

Adriano Olivetti durante un discorso
Adriano Olivetti durante un discorso

Ciao a tutti.

Sulle ali dell’entusiasmo, dopo aver assistito a “Next, lo spettacolo dell’innovazione” che ho commentato in un post recente ho appena finito di leggere il libro di Adriano OlivettiAi lavoratori“, che racchiude i discorsi tenuti ai lavoratori dell’allora nuovo stabilimento di Pozzuoli e alle “Spille d’oro” di Ivrea e cioè i dipendenti con 25 anni e più di anzianità in Azienda.

Leggere quei due discorsi mi ha molto impressionato per diversi motivi.

Prima di tutto il rispetto verso i lavoratori per il loro impegno e la loro devozione nei confronti dell’azienda; la consapevolezza che lavorare è un sacrificio che sì viene ripagato con lo stipendio ma che richiede uno sforzo non solo al lavoratore ma anche alla sua famiglia.

A fronte di questa consapevolezza l’azienda cerca di creare le migliori condizioni affinché il lavoro sia svolto in condizioni ambientali ideali tenendo quindi conto dell’aspetto psicologico. Per questo lo stabilimento di Pozzuoli era stato costruito con “vista sul mare” in modo che la fabbrica non fosse un luogo così alienante.

Anche il pensiero legato ad uno sviluppo verso il sud Italia malgrado la situazione di crisi di quei tempi di alcune fabbriche del nord Italia potesse preoccupare anche i lavoratori Olivetti faceva trasparire la mentalità aperta e il senso quasi letterale di “social enterprise” intesa proprio come impresa sociale.

Più di tutti però mi ha impressionato la franchezza dei discorsi, privi di demagogia e orientati ad un rapporto chiaro tra lavoratore e datore, nel rispetto dei ruoli e con l’obiettivo comune di successo conveniente a tutti senza disparità abissali in termini di retribuzioni.

Credo che chi a quei tempi lavorasse per Olivetti sentisse l’azienda un po’ anche sua e quindi cercasse di dare il massimo; credo che si otterrebbe lo stesso risultato se si “personalizzasse” di più l’azienda ricostruendo anche il rapporto umano, ormai non più riconosciuto  tra gli asset aziendali.

Oggi più che mai però le sue parole sembrano fuori dal tempo rispetto a quanto si può ascoltare dai “manager” attuali, molto più orientati al guadagno senza badare agli aspetti umani di una situazione lavorativa ma anzi considerando la forza lavoro come un entità “a consumo” reperibile come un prodotto su uno scaffale, oltre ad una visione poco lungimirante sull’azienda, sul mercato ed il suo futuro.

Credo che chiunque voglia darsi un po’ di speranza per il proprio futuro debba leggere questo libro (che si finisce in un soffio) se nn altro per approcciare al proprio lavoro con spirito diverso; perché dobbiamo iniziare da noi stessi il cambiamento se vogliamo che avvenga anche negli altri.

Alla prossima.

Lascia un commento

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.