Ciao a tutti.
La settimana scorsa c’è stato il ritrovo degli ex-alunni della “mitica” 5a PA, la classe dell’istituto tecnico “C. Zuccante” dove ho concluso gli studi superiori nel 1983.
Dei 17 studenti che hanno ottenuto il diploma di maturità ci siamo ritrovati in 11 a causa di alcune defezioni; due purtroppo sono mancati alcuni anni fa mentre altri avevano degli impegni che non hanno permesso loro di essere presenti; diciamo che questa è stata la loro giustificazione…
La sezione di informatica al tempo era quasi pionieristica; infatti avevamo dei computer che erano paragonabili a quelli che si vedevano nei film di fantascienza, con mille luci lampeggianti e non c’era un personal computer nemmeno a pagarlo; i programmi venivano infatti “scritti” su schede perforate che poi venivano lette da una macchina che qualche volta disintegrava qualcuna delle schede obbligando il povero studente a verificare tutto il lavoro fatto, ri-perforare la scheda mancante e poi ritentare la compilazione.
Quando noi eravamo in terza gli studenti di quinta facevano anche scherzetti come quelli di mescolare le schede rovinando la sequenza delle istruzioni mandando in “abnormal error” i programmi… Preistoria informatica!
A parte questi simpatici episodi scolastici sono passati 30 anni dal nostro diploma ma come ho scritto nel titolo del post, parafrasando la canzone di Paul Simon siamo “ancora pazzi dopo tutti questi anni”; infatti malgrado tutti viaggino più o meno verso i 50 anni abbiamo conservato le peculiarità caratteriali che ci hanno distinto durante il periodo scolastico e abbiamo fatto uno spettacolino in stile “revival” anche quella sera in pizzeria, per somma gioia della povera cameriera che ha dovuto servirci.
In effetti poco è cambiato per quasi tutti noi: fisicamente siamo rimasti tali, a parte qualche perdita di capelli o qualche chilo in più ma lo spirito è rimasto tale; mentre cenavo con i miei compagni di classe cercavo di osservarli in modo un po’ distaccato e sorridevo da solo perché ci paragonavo ai due anziani del “Muppet show” che dal loro palco a teatro brontolavano sempre su ogni sketch dello spettacolo facendo un sacco di battute e ridendo come matti; noi più o meno eravamo così e cioè qualcuno ricordava qualche episodio di quegli anni e dopo un momento di pausa per permettere anche agli ascoltatori di ritornare indietro con la memoria si rideva in maniera molto rumorosa.
Ovviamente abbiamo anche una testimonianza dell’evento anche se la qualità dell’immagine non è delle migliori; ho deciso allora di inserire anche foto dei ritrovi precedenti con chi era presente. Noterete anche voi che non è cambiato molto se pensate che dalla prima foto all’ultima sono passati quasi cinque anni.
La cosa che mi ha colpito di più è stato che malgrado tutti questi anni e l’impossibilità di frequentarsi più assiduamente a causa della distanza o degli orari diversi e delle esigenze familiari o lavorative il gruppo si è mantenuto abbastanza unito e affiatato; anche per questo ho deciso di omaggiare i miei compagni di classe con questo post e le foto (e far provare un po’ di invidia agli assenti in modo da sollecitarli a venire la prossima volta…).
Guardatevi le foto (e scusate i gestacci…).
I personaggi presenti nelle foto sono oltre al sottoscritto (ovviamente In ordine di registro ma con il nome davanti):
Piero (Bartorelli), Luigi (Dal Zio), Roberto (Doria), Giampaolo (Ferro), Marco (Giraldo), Fabio (Michieletto), Mauro (Nardean), Andrea (Rigon), Alberto (Rizzato), Adriano (Venturini), Mirco (Zanutto)
In memoria di Paolo e Mauro, che ci guardano di lassù
Alla prossima.
PS: per gli assenti: come giustificazione la prossima volta pagherete gli spritz!
siete bellissimi!! Mi dispiace proprio di non essere arrivato in tempo. Sigh. Spritz (analcolici) pagati per tutti. Alla prossima. Vvb
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Ciao Massimo.
Bellissimi è una parola grossa…
Speravamo anche noi di vedere te come gli altri assenti ma prendo come una promessa il tuo “Alla prossima”.
Luca
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Condivido quello che hai detto a proposito del piacere di ritrovarsi, anche a distanza di anni, come se il tempo non fosse passato.
La serata è volata tra ricordi, scambi di esperienze, risate e un pensiero a chi ci ha lasciato troppo presto. Penso sia una bella cosa ricordarli anche organizzando queste cene, e spero saremo più numerosi la prossima volta.
Adriano
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Verissimo.
Per assurdo Paolo è stato l’involontario artefice della prima rimpatriata ma visto che abbiamo iniziato e che uno spirito comune ci unisce è giusto proseguire in questa direzione.
Grazie Adriano per il commento ma soprattutto per la “volontà” organizzativa.
Luca
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