
Ciao a tutti.
Come molti di voi sapranno sabato scorso si è svolta a Venezia la tradizionale Festa del Redentore, un evento che da oltre 500 anni festeggia la fine della pestilenza unendo “sacro e profano”.
Ecco ora il “momento Rai Storia“; nel 1575 scoppia a Venezia una terribile pestilenza che uccide un terzo della popolazione; un anno dopo il Senato chiede un’intercessione divina facendo voto di costruire una chiesa e dedicandola al Redentore nel caso la peste venisse debellata, dando mandato all’allora Proto (l’architetto) della Serenissima Repubblica di Venezia Andrea Palladio di progettarla e realizzarne la costruzione. Più o meno un anno dopo viene posata la prima pietra una volta considerata definitivamente debellata l’infezione ed il 20 luglio successivo il Doge di allora Alvise Mocenigo si inginocchia davanti alla chiesa terminata ed il Patriarca celebra la prima messa.
Da quel tempo fino ai giorni nostri la tradizione fa sì che il sabato che precede la terza domenica di luglio si festeggi questa ricorrenza unendo il sacro della fine della pestilenza con il profano dei fuochi d’artificio e l’happening che li precede e li segue. Dal primo pomeriggio infatti le barche si “ancorano” all’interno del bacino di San Marco cercando la posizione migliore per vedere lo spettacolo pirotecnico; nell’attesa il tempo trascorre tra canti, balli e scambi di libagioni dove su tutte dominano le famosissime “sardée in saor”, sardine fritte composte in strati con soffritto di cipolla ed aceto di vino, pinoli e uva passa, preparate cinque giorni prima della consumazione.
Ma veniamo a sabato scorso. Ci siamo trovati con amici nella terrazza di un albergo per mangiare insieme ed assistere ai fuochi; quale migliore occasione per fare qualche “bank photos” (non si possono chiamare “street photos” a Venezia…). Mi sono veramente divertito a cogliere alcuni momenti che anticipano questa festa perché il mondo che si riversa per calli e campielli è variegato e a suo modo unico.
In questa presentazione su Slideshare, che troverete anche nella categoria “Photogallery” troverete quindi diversi momenti ed interpretazioni della festa e qualche scorcio di questa città che ogni qualvolta la visito mi riserva sempre una sorpresa; non pensate di trovare le foto dei fuochi d’artificio perché fino al tramonto ho fatto il mio “piacevole” dovere di fotografo di strada ma poi mi sono attenuto alla seconda parte del proverbio concedendomi il “piacere” di accomodarmi a mangiare con la mia famiglia e i miei amici per poi godermi i fuochi.
Buona visione e alla prossima.
… Venezia è sempre Venezia hai ragione caro Lumino, come sempre leggo volentieri le tue “cronache” … però una tiratina di orecchie te la devo dare, non sei venuto ieri sera alla “Corsa sotto e stee”
Eravamo tanti e la famiglia Mestriner (Maratonella Campalto) ha davvero fatto le cose in grande … pensa all’arrivo della corsa sopra la collinetta ci ha fatto trovare pure i fuochi d’artificio … e c’era pure la luna piena che risplendeva sulla laguna davanti a noi … per noi RUNNERS uno spettacolo incredibile, peccato mi sarebbe piaciuto vederti, cmq il COACH c’era !!!
… a presto
Secco!
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Grazie per il commento Secco.
Hai ragione, non sono venuto ieri sera ma come ho scritto nel messaggio ho fatto i conti senza l’oste… la mia schiena che infatti mi sta assillando da qualche giorno.
Forse dovrei ricordarmi di aver letto Murakami ed ascoltare di più il mio corpo…
Ma ci saranno occasione per ritrovarsi, sicuramente.
Lumino.
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