
Ciao a tutti.
Da poco ho terminato di leggere un libro per me molto interessante, dal titolo “Strategia Oceano Blu, vincere senza competere”,di W. Chan Kim e Renèe Mauborgne.

E’ un libro che suggerisce come spostarsi dai cosiddetti “oceani rossi”, dove la competizione è altissima e la concorrenza altrettanto spietata e i margini di profitto sono sempre più bassi, agli “oceani blu” dove idee brillanti e visioni più “ampie” della propria impresa aprono scenari di mercato e di successo quasi incontrastati.
In realtà questo libro è uscito in una prima edizione già nel 2005 ma la ristampa che ho letto contiene delle note aggiuntive degli autori scritte nel 2010 che riportano esempi attualissimi come quelli della Apple e dei suoi “gadget” tecnologici.
Il messaggio secondo me più profondo che si vuole dare però è quello di cambiare radicalmente la propria visione dell’approccio al mercato e ai clienti, proponendo innovazioni di valore ai contenuti che già si hanno scostandosi radicalmente dalle logiche concorrenziali tradizionali ripensando la proposta dei propri prodotti alla ricerca dei “non clienti”, cioè quelli che fino ad oggi le aziende hanno sempre lasciato da parte nelle loro strategie di ricerca & sviluppo o di marketing.
Il tutto per approcciare nuovi mercati, totalmente inesplorati e per questo privi di concorrenza, che arriverà molto più tardi rispetto ai pionieri.
Per realizzare una strategia oceano blu è però fondamentale effettuare una profonda introspezione della propria azienda, puntando molto sulle risorse (soprattutto quelle umane) motivandole e rendendole partecipi di questa sfida comune.
Può sembrare una banalità invece la parte più difficile è quella di guardare al proprio prodotto (o servizio che sia) in un’ottica diversa, valorizzando le peculiarità che ha e proponendole in modo assolutamente diverso da quello tradizionale, guardando ad un mercato completamente diverso da quello osservato fino ad ora.
L’esempio più lampante di una strategia oceano blu citata in questo libro è il Cirque Du Soleil, il primo esempio di rilettura del mondo circense fuori dagli schemi tradizionali e che ha portato questa azienda ad un successo inimmaginabile, tuttora nemmeno avvicinato in termini di emulazione ma soprattutto ha portato il successo in un mondo in crisi profonda.
Nel momento storico ed economico come quello attuale dove la pura di estinguersi e la perenne rivalità quasi campanilistica delle aziende e la loro incapacità di fare rete per avere una presenza diversa per combattere la concorrenza così spietata da parte anche di aziende lontane dalle nostre solo dal punto di vista geografico ma molto più presenti sul nostro territorio grazie anche alle nuove tecnologie paralizza il nostro sistema impresa la lettura di questo libro è stata per me motivo di “rilettura” dell’azienda dove lavoro per una ri-proposizione dei prodotti e servizi interni.
Non volgio però svelarveli per evitare che qualcuno prenda spunto e anticipi le mosse…
Scherzi a parte consiglierei a diversi manager attuali un po’ “ingessati” dalla paura proprio per provare a dare una svolta a questa situazione così critica.
Alla prossima.
… ocio che oggi una acrobata madre di 2 bimbi del “Cirque du Soleil è volata da 15 metri staccando si dal cavo di sicurezza e si è schiantata al suolo ed morta all’istante … quindi mah!!!!
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Ciao Secco.
Lo so, ma questo non vuol dire che la loro “visione” del circo sia stata rivoluzionaria dal punto di vista del business.
Mi dispiace comunque perché è una morte sul lavoro e soprattutto perché gli spettatori saranno rimasti sicuramente impressionati però purtroppo succede anche se fortunatamente molto di rado.
Comunque grazie per l’attenzione che presti leggendo i miei post ma soprattutto commentando.
Lumino
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