
Ciao a tutti.
Come avrete sicuramente già sentito la Kodak ha dichiarato un fallimento “controllato” per i problemi legati all’avvento del digitale.
Dopo 130 anni chiude uno dei nomi storici se non mitici della fotografia mondiale, fondata da George Eastman nel 1889. Il tentativo di riconversione al mondo digitale avviato fatto anni fa con la produzione di sensori per le nuove fotocamere Leica; esperienza che seguiva quella di produrre macchine copiatrici professionali dopo ha solo ritardato un lento declino reso ormai irreversibile dalla nuova tecnologia.
La situazione attuale rende difficile il futuro anche per l’altro nome storico, la Leica appunto, che utilizza i sensori Kodak per le nuove reflex e compatte; quello che più preoccupa però è cosa succederà agli oltre 19000 dipendenti di questo ormai ex-colosso dell’industria fotografica.
I miei ricordi di Kodak sono legati a quando ho iniziato a scattare fotografie con la mia prima reflex e mi ricordo che quando entravo nei negozi per comprare le pellicole le pareti erano completamente gialle perchè quello era il colore delle scatole Kodak; solo in seguito ho provato anche pellicole più “professionali” come Ilford o Fuji (le famose Velvia).
Quando ho sentito la notizia del fallimento dell’azienda le prime due cose che mi sono venute in mente sono state lo spot pubblicitario televisivo dove l’extratterestre chiedeva di sviluppare le sue fotografie su carta Kodak e la canzone di Paul Simon “Kodachrome“; poi sono andato ad aprire il cassetto dove tengo ancora tutte le fotografie e i negativi nelle buste e una di queste aveva scritto questo slogan pubblicitario:
Una foto non scattata è un ricordo che non c’è. Ricordati di ricordare. Kodak
Scrivetemi le vostre impressioni, le aspetto.
Alla prossima.
Bel post, di quelli un po’ nostalgici che mi piacciono tanto.
Anch’io ho dei ricordi di quando entravo da piccolo nel negozio di sviluppo stampa in centro, e tutto era pellicola.
Oggi certi odori sono spariti del tutto, quelli delle pellicole e dei dischi in vinile ad esempio. Foto e musica sono cose da centri commerciali.
E forse ciò che mi manca maggiormente sono proprio le sensazioni che si provava ad entrare nei piccoli negozi di allora, e quei magnifici odori.
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Hai ragione Alb.Ert.One, forse sono un po’ nostalgico ma è proprio vero, stanno scomparendo alcuni odori e colori che caratterizzavano la nostra vita .
Un altro segno del tempo che a mio avviso acuisce il digital div(H)ide…
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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