Ciao a tutti.
Qualche giorno fa abbiamo approfittato di una rara domenica di sole per fare una puntatina a Bologna.
Nel rispetto dei tre nomignoli che le hanno assegnato nel tempo ci siamo dapprima concentrati sul primo per assaporare la cucina (la “Grassa”); poi, per digerire, abbiamo fatto due passi nei dintorni dell’Università (la “Dotta”) tra gli edifici in mattoni che danno colore alla città (la “Rossa”).
Visto che il primo obiettivo era culinario abbiamo gustato la cotoletta alla bolognese, un esempio tipico dell’opulenza della cucina felsinea. Questo piatto differisce da quello Milanese perchè sopra la carne impanata viene adagiato uno strato di prosciutto prima e una “colata” di formaggio fuso poi.
E non finisce qui: la cotoletta viene sfumata su un brodo di carne dal quale si ricava poi una salsa di accompagnamento: un piatto dietetico!
Questo piatto è stato uno dei tre mangiati durante il pranzo; al termine si è reso una passeggiata per smaltire il carico accumulato e allora abbiamo prima raggiunto Piazza Maggiore, molto affollata e rumorosa; poi ci siamo diretti dalle parti dell’università, per digerire avvolti dal silenzio dei portici.
L’università di Bologna, fondata nel 1088, e ha una storia millenaria ed è il più antico ateneo del mondo occidentale Camminare tra i suoi gli edifici di mattoni dal tipico colore rosso mi ha fatto immaginare personaggi del calibro di Dante, Petrarca e Boccaccio aggirarsi sotto i portici.
Ma torniamo all’attualità. Anche se avevo deciso di “riposare” e non avevo portato la mia fidata reflex con me non potevo esimermi (visto che termine “dotto” ho usato, eh? L’influenza di una città…) ho cercato di testimoniare il nostro passaggio con qualche scatto, usando il mio smarphone.
E così vi saluto lasciandovi questo portfolio di immagini “contemporanee” perché i graffiti, figli dei nostri tempi, la fanno da padrone.
Alla prossima.