Ciao a tutti.
La settimana scorsa ho partecipato ad una cena assieme ad alcuni miei compagni con i quali anni addietro ho fatto diverse scorribande in giro per campi di basket. Fino a qui niente di nuovo visto che già sapete che sono un appassionato di questo sport; Il titolo del post dovrebbe però farvi sorgere un dubbio sul tipo di scorribande che facevamo in campo.
Beh, un aiutino ve l’ho dato indicando il colore grigio… Vi arrendete?Ok, io sono stato un arbitro di pallacanestro a livello nazionale; non fino alla Lega A maschile (ma c’è mancato poco…) ma fino alla serie B1 (per chi non se la ricorda andate a questo link su Wikipedia). In realtà in serie A ci sono arrivato ma era quella della Lega femminile; un campionato di tutto rispetto. A dire la verità un po’ mi dispiace non essere arrivato “fino in fondo” ma mi sono divertito lo stesso.
Vabbè… acqua passata!
E’ stato comunque bellissimo ritrovare persone che non vedevo da quasi vent’anni e con le quali ho condiviso momenti divertentissimi anche se in mezzo alla bolgia dei tifosi che ad ogni fischio venivano equamente suddivisi tra contenti e scontenti in quanto, per definizione, ogni giudizio arbitrale era sempre “contro” la metà del pubblico presente e quindi dalla metà “scontenta” venivano chiamate in causa in causa mamma, gli avi o la moglie per meriti “extra-sportivi”.
Malgrado fossimo “solo” in coppia per arbitrare le trasferte erano occasioni per organizzare “gite di gruppo” soprattutto per mangiare in compagnia, farsi quattro risate prima e dopo le partite raccontando cosa avessimo combinato.
Eravamo anche noi una bella squadra!
Con alcuni di loro poi il rapporto è andato oltre la semplice appartenenza ad un gruppo perché nel tempo si è trasformato in solida amicizia anche se in alcuni casi la distanza più o meno grande ha reso difficoltoso il re-incontrarsi. Riabbracciando queste persone ho notato che il tempo per alcuni di loro sembra si sia fermato mentre per altri i segni del suo passaggio un po’ si vedono anche se non troppo, solo in testa o sul girovita. Ovviamente la presa in giro reciproca non si è fatta attendere visto che è nel nostro DNA farlo e comunque la foto non mente… anche su quanto abbiamo mangiato e bevuto!
A proposito della foto: grazie a Giorgio Nason (unico presente alla cena non arbitro) per la foto, anche se purtroppo manca “Big” Tiziano e a “Castrino” per la macchina fotografica visto che la mia non ne voleva sapere di funzionare. Io ho fotografato il libro degli ospiti del ristorante con il segno del nostro passaggio come vedete qui sotto
E il titolo del post? Beh, una delle facce del Basket sono proprio gli arbitri, che se rimangono “grigi” e non si fanno notare per protagonismi dimostrano ancora di più la loro bravura. Non è il lato “oscuro” come lo considerano i fans di “Star Wars” ma uno dei tanti componenti di questo meraviglioso sport.
Alla prossima.
PS: E adesso chissà quant’altro mi prenderanno in giro sul blog e su questo post dopo averlo letto…