Ciao a tutti.
Una corsa tra mare e cielo è la sensazione che ho provato ieri durante la “corsetta di Pasquetta” che ho fatto in compagnia di Mamo e Marco.
Ma partiamo dall’inizio.
Anche quest’anno abbiamo trascorso il lunedì di Pasquetta al mare in compagnia dei nostri amici.
A differenza dell’anno scorso, a causa anche delle condizioni atmosferiche poco attraenti per fare il bagno in mare, abbiamo deciso con Marco e Mamo di fare una sgambata per stimolare un po’ l’appetito prima del classico ritrovo con il resto dell’allegra brigata per il pic-nic.
E così, di buon mattino (che significava intorno alle 10.30 per Marco, veneziano trapiantato a Roma da quasi vent’anni e che ormai ha assimilato usi e costumi della “Capitale”) ho raccolto i miei compagni di corsa e siamo arrivati in auto fino a Lio Piccolo.
Da lì Mamo ci ha guidato lungo un circuito bellissimo, immersi nel verde e circondati dalla laguna. Non ero mai spinto così all’interno della laguna per correre ed ero curioso di provare nuove strade.
Tante le cose che mi hanno colpito: correre su una striscia di terra tra due canali con acqua limpidissima, la quantità di uccelli (garzette, cigni, cormorani) che, noncuranti del nostro passaggio e di altri ciclo-turisti in gita, se ne stavano tranquillamente in ammollo. Ma la cosa più sorprendente era il silenzio che regnava durante la corsa: prima perché anche gli altri turisti procedevano in silenzio e poi perché non avevamo molto fiato da spendere in chiacchiere.
Un circuito breve ma spettacolare, che se avessimo avuto più tempo avremmo (forse) replicato con un secondo giro.
Al termine della corsa i miei due compagni di corsa si sono dissetati con il più classico degli spritz mentre io ho finto di essere un vero atleta e mi sono limitato a un bicchiere d’acqua.
A confermare quanto bello fosse l’ambiente che vi ho descritto la mostra fotografica di Paolo Toffoli (cliccate sul nome per il link al suo sito) che abbiamo visitato prima di tornare alla base presentava alcuni scatti mozzafiato. Alcune immagini potevano essere paragonate ad ambientazioni africane.
Ho quasi avuto la sensazione di correre sospeso sull’acqua, come dimostra il percorso riportato del mio fedele Garmin e che potete trovare qui sotto.
Alla prossima.