Ciao a tutti.

Come già sapete sono un “fotografo di strada” e quando posso porto via con me la mia “fidata” reflex.

Da quando ho iniziato a lavorare a Bassano tutti i giorni feriali sono in auto almeno un paio d’ore per andare e venire dall’ufficio e siccome sono da solo osservo sempre il panorama che mi circonda; infatti già in diversi post vi ho scritto le sensazioni ed impressioni su quello che incontro; a tal proposito voglio farvi vedere questa fotografia che ho scattato pochi giorni fa che mi ha fatto sorridere e dare quel titolo al post.

L’ho inserita nella categoria fotografica perchè ho ritenuto (appunto) improbabile giocare a basket in quel contesto. Mi ha fatto però riflettere sull’evoluzione di quell’angolo di fabbricato; troppo piccolo per giocarci a calcio ma sufficientemente ampio per metterci un canestro e provare a fare qualche tiro. Forse però alla fine chi ci giocava prima ora è cresciuto e i proprietari di quella fabbrica si sono preoccupati di trovare un posto dove buttare la roba vecchia e non si sono nemmeno preoccupati di quell’anello arancione con la retina un po’ sgualcita appeso al muro; adesso cosa succede dopo un tiro segnato lì equivale a sapere i rimbalzi che farebbe una pallina in un flipper!

Forse sono un sentimentale o romantico ma anche se ci passo ogni giorno davanti un po’ di tristezza mi prende e come in alcuni film o cartoni animati dove le cose sono “vive” mi metto nei panni di quel canestro, abbandonato ad un destino di ruggine…

Vabbè, se siete arrivati a leggere fino a qui asciugatevi le lacrime e guardate la fotografia, ci leggiamo alla prossima.