Oggi vorrei parlarvi dell’ultimo libro che ho letto: “Il basket eravamo noi” scritto da Jackie MacMullan.
Il libro racconta della vita e carriera dei due giocatori che hanno cambiato, per non dire rivoluzionato, il mondo della pallacanestro:
Larry Bird & Earvin “Magic” Johnson
Questi due giocatori hanno giocato insieme due volte: all’inizio ed alla fine della loro carriera mentre per il resto degli anni si sfidarono continuamente, dall’università fino ai professionisti. Sin dal loro primo incontro capirono entrambi che “quel posto era troppo piccolo per tutti e due” (per usare una terminologia da film western) e che entrambe desideravano la stessa cosa: vincere!
La loro rivalità fu ingigantita dai mass media a volte trascendendo anche dal lato razziale identificando in Bird la “grande speranza bianca” contro lo strapotere dei neri nello sport mentre per gli afroamericani Magic incarnava la voglia di rivincita verso la razza bianca.
Di questo però a loro non interessava nulla perchè erano totalmente concentrati (e vi rimasero dal 1979 al 1991) a superarsi vicendevolmente soprattutto attraverso scontri diretti. Statisticamente Magic ha avuto la meglio perchè ha vinto più titoli NBA e il titolo universitario ma dal punto di vista della popolarità l’incontro si è concluso in parità.
Il risvolto interessante di questo libro è però la descrizione della nascita della loro profonda amicizia, generata da un incontro “casuale” per uno spot pubblicitario durante il quale si ritrovarono da soli a pralare della propria infanzia e scoprirono che malgrado i loro caratteri fossero diametralmente opposti le loro vite erano state sin dall’inizio molto difficili; entrambe decisero che l’unico modo per poter migliorare la loro condizione e quella delle loro famiglie era quella di emergere nello sport, visto anche i mezzi fisici di cui erano dotati.
Fu dopo quell’incontro che il loro rapporto si trasformò nel tempo da “odio” (sportivo) in rispetto e considerazione nell’ambito di una sana competizione malgrado le loro squadre, rispettivamente i Boston Celtics di Bird e i Los Angeles Lakers di Magic rappresentassero due realtà sociali altrettanto diverse: la prima borghese, quasi segregazionista e la seconda spettacolare, sfarzosa e “cinematografica”
Credo che per un giovane giocatore di basket sia importante leggere questo libro per capire la determinazione che hanno avuto “Bird & Magic” per arrivare ad ottenere i loro successi.
Non voglio aggiungere altro ma vi consiglio di leggerlo.
Alla prossima
Bello questo omaggio a quei grandi giocatori e a quel grandissimo basket, di cui ero un appassionato spettatore.
Ho sempre tifato Lakers ma tutti i grandi di quegli anni, da Julius Erving (Dr. J) a Kareem Abdul Jabbar, da Isaiah Thomas a Moses Malone erano ai miei occhi dei veri e propri miti, anche grazie ai commenti strampalati di un certo Dan Peterson.
Grazie del consiglio, quindi, credo proprio che “Il basket eravamo noi” finirà presto tra i libri in lettura.
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Mi fa piacere che un libro da me consigliato finisca tra le tue letture.
Sono d’accordo con te che “quel” basket con “quel” commentatore aveva un fascino completamente diverso da quello di oggi e dai suoi “strilloni” più che commentatori, forse più preoccupati del spettacolarità dei loro commenti che di quella dei gesti atletici.
Per citare un altro genio, di Minneapolis, anche questo è un “sign of the times”…
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Il libro è già arrivato a casa… :-)))
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