Ciao a tutti.
Tutto cominciò nel lontano ottobre del 1994 con uno Spot televisivo , che negli Stati Uniti era già il sesto della serie… Sto parlando della presentazione del sistema operativo Windows 95 con tanto di colonna sonora “Start Me Up” dei Rolling Stones e della novità che portò con sè e cioè per la prima volta un software venne reclamizzato con uno spot pubblicitario televisivo, cosa impensabile per i figli di “Carosello” come me.
Da quel giorno e da quelli pubblicità è passato un sacco di tempo e i “consigli per gli acquisti” riguardanti la tecnologia informatica hanno preso sempre più piede fino ad arrivare a reclamizzare server farm, posta elettronica certificata, siti internet fai da te fino all’ultimo spot che parla addirittura di “servizi cloud on demand”.
Non ho nulla da obiettare sulle pubblicità televisive anzi ne sono appassionato e quando trasmettevano la trasmissione “La notte dei pubblivori” me le guardavo sempre perchè secondo me gli spot sono dei “micrometraggi” in alcuni casi da Oscar anche se in molti altri da “Razzie” .
A parte le disquisizioni sulla qualità degli spot pubblicitari le domande che mi pongo sono due. La prima riguarda la pertinenza di pubblicità orientate alle aziende in canali di intrattenimento e non in canali tematici orientati al mondo business ma questo ormai è un dato di fatto perchè il mercato delle aziende è stato preso di mira per quanto riguarda prodotti – soprattutto – in contrazione (come i servizi di telefonia e automobilistici) e dove la concorrenza è spietata.
La seconda domanda è più legata alla sensazione che con queste pubblicità sul software si voglia ridurre tutto ad un prodotto da supermercato quando invece a mio avviso l’investimento tecnologico da parte di un’azienda, media o piccola che sia, deve essere ponderato soprattutto in un periodo come quello attuale, senza discutere – ovviamente – sulla qualità dei servizi offerti. Mi sono scontrato troppe volte con titolari di aziende che, attratti dalle parole “gratis” o “economico” e soprattutto “facile” hanno messo in discussione implicitamente la capacità del consulente IT (esterno o interno che fosse) di comprendere questi fenomeni, di adeguarsi al mercato e quindi di essere un freno allo sviluppo dell’azienda stessa. Devo anche ammettere che alcuni tecnici come me sono un po’ “conservatori” e nutrono una certa diffidenza per le novità e credo più perchè oltre alla fatica di gestire un’infrastruttura tecnologica doversi anche tenere aggiornato costantemente può essere ulteriormente faticoso; credo però che sia necessario o addirittura indispensabile per il ruolo che si deve svolgere nei confronti dei clienti.
Faccio queste riflessioni perchè dopo aver visto questi spot ne ho discusso con altre persone che in alcuni casi non hanno addirittura capito il contenuto dell’informazione passata (chiamiamola così anzichè pubblicità) oppure hanno convenuto sulla scarsa chiarezza del messaggio. Per chi mastica un po’ di web ad esempio si sa che ci sono piattaforme totalmente gratuite per costruirsi un sito web o un blog che vanno benissimo per chi non ha velleità di business ma quando ad esempio si parla di e-commerce si deve tenere conto anche di altri aspetti un po’ più complicati; basti pensare alla procedure di pagamento di un acquisto online.
Con questo non voglio demonizzare chi si è affacciato sul mercato software con spot pubblicitari tantomeno spaventare gli imprenditori sulla loro equivocità; ci tenevo però ad esprimere il mio punto di vista e offrire un ulteriore elemento di discussione in questo spazio.
Fatemi sapere le vostre impressioni, sarà sicuramente interessante condividerle o discuterle.
Alla prossima.
In tema di software (gestionale), e di come spesso la pubblicità in materia nasconda molta “fuffa”, ti segnalo anche questo post, consigliato dal nostro comune collega Matteo e secondo me molto ben fatto, dal quale si evince un panorama un po’ sconfortante: http://www.rizzetto.com/BLOG/post/Gestionali-Erp-italiani_un-panorama-tecnologico-deludente.aspx .
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In realtà, Luca, le pubblicità di cui parli si riferiscono quasi sempre a infrastrutture e servizi tecnologici, non a veri e propri software. E trovo inoltre molto utile che tali servizi vengano pubblicizzati attraverso il web e i media tradizionali: grazie a questa pubblicità capillare, infatti, si innesta un meccanismo concorrenziale per il quale le tariffe, e più in generale i costi che un’azienda o un privato devono sostenere per accedervi, diventano più accessibili.
A proposito poi della pubblicità del “Click & Cloud” a cui hai fatto cenno, ti rimando a questo breve articolo che ne parla: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2012/5-dicembre-2012/click-cloud-vicentina-develon-firma-nuovo-spot-aruba-2113023555852.shtml
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Grazie Alberto per i commenti e soprattutto per i link.
Anch’io avevo pensato alla mitica “Linea” di Osvaldo Cavandoli quando ho visto per la prima volta lo spot di click & Cloud.
Sono d’accordo con te che si parla di infrastrutture e servizi ma quando ho scritto “software per aziende” ho voluto semplificare i termini forse in modo troppo riduttivo.
Comunque posso essere d’accordo sull’innesco della concorrenza tra fornitori di questi servizi con ipotetico vantaggio per i potenziali clienti ma sono sempre più dubbioso sull’abbassamento dei prezzi perchè per quanto si parli di crisi ho riscontrato in pochissimi casi un abbassamento dei listini.
Speriamo in un’inversione di tendenza…
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